Aggiornamenti referendum
La conferenza stampa Morando, Lavia, De Cesaris, Scalpelli con un intervento in coda anche del sottoscritto
https://webtv.camera.it/evento/20806
La mia intervista a Radio Radicale
https://www.youtube.com/watch?v=lG-2-cu7fSo
L’intervista di Enrico Morando
https://www.youtube.com/watch?v=PKugATibiNI
L’intervista di Matteo Orfini
https://www.youtube.com/watch?v=xGtRBowrlUI
Referendum giustizia, esponenti Pd per sì: no smentisce Parlamento
Referendum giustizia, esponenti Pd per sì: no smentisce Parlamento I liberal e Orfini: “Possibile raggiungere quorum se media informano cittadini” Roma, 27 mag. (askanews) – “Un sì” ai referendum sulla giustizia “a difesa della Costituzione e del lavoro fatto in Parlamento”. E’ il messaggio lanciato da alcuni esponenti liberal del Pd, in disaccordo rispetto alla linea ufficiale del partito che ha lasciato libertà di coscienza – ma il segretario Enrico Letta in direzione ha osservato che “il sì aprirebbe più problemi di quanti ne risolverebbe”-, come Stefano Ceccanti, Matteo Orfini ed Enrico Morando che in una conferenza stampa alla Camera hanno spiegato le ragioni per votare sì ai referendum sulla giustizia. Insieme a questo l’appello al sistema di informazione, e in particolare modo alla Rai, perchè “informi i cittadini sulla scadenza del 12 giugno e su cosa si vota” senza fare “trasmissioni burocratiche”. “Il numero di sì sulle schede ha un effetto politico, in special modo ha un impatto se la riforma è all’esame del Parlamento – ha spiegato Ceccanti -. Non è che il voto sul referendum sulle trivelle che non ha raggiunto il quorum non abbia inciso sul processo decisionale… Insomma il voto sì è utile anche a prescindere dal quorum, come posizionamento politico culturale del Pd”. “Se il Parlamento decide di ridurre da quattro a una le possibilità di passaggio tra funzioni per i magistrati significa che il Parlamento la giudica negativamente. Il sì rispetto alla norma Cartabia dice non una sola possibilità ma zero, il sì, dunque – ha sottolineato Enrico Morando – non si muove in una direzione opposta, non crea le premesse per un passo indietro rispetto al lavoro parlamentare, è il no che rappresenta una smentita dell’iniziativa parlamentare. Se uno va a votare e vota no decide di mantenere quattro passaggi mentre il Parlamento li ha ridotti ad uno, il sì è coerente con il lavoro parlamentare, il no rappresenta una smentita”. Guardando poi ai sondaggi pubblicati in questi giorni dai quotidiani gli esponenti del Pd a favore del sì al referendum sulla giustizia hanno osservato che “se è vero che il 30-35% dei cittadini italiani conosce la scadenza del referendum e i quesiti sarebbe un vero e proprio miracolo perchè nessuno ha fatto niente, in particolare la Rai, cosa che consideriamo scandalosa. Dunque, con un po’ di lavoro si può ottenere di raggiungere il quorum”. Vep 20220527T134626Z