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Dopo le quattro di ieri ne ho trovate altre tre.

La bufala numero 5 è la teoria per la quale solo ora la legge elettorale si sarebbe complicata obbligando a mettere delle istruzioni sulla scheda. In realtà oltre ai casi stranieri, tra cui quello tedesco, dove sono indicati i due voti, sulle tre schede della legge Mattarella era chiaramente indicato che si poteva mettere un solo segno su ognuna di esse a pena di nullità. In allegato l’immagine.

La numero 6 è la critica per la quale la suddivisione pro quota dei voti sulla parte proporzionale tra le liste di appoggio a un candidato uninominale (nel caso in cui l’elettore abbia votato solo per quel candidato) sia del tutto originale e ingiustificato.

Non è originale: nella legge Mattarella Camera il candidato che vinceva il collegio era apparentato a una o più liste proporzionali anche se sulle schede il collegamento non era esplicitato. Se il signor Rossi vinceva con 150 voti il collegio ed era seguito da Bianchi con 98 si toglievano alle liste proporzionali 99 voti (98 più 1, i voti minimi necessari per vincere il collegio). Se le liste apparentate fossero state due e avessero avuto l’una il doppio dei voti dell’altra si sarebbero sottratti 66 voti alla prima e 33 alla seconda.

Non è ingiustificato. Il primo è che il meccanismo deve condurre l’elettore a pesare ugualmente sia nella competizione maggioritaria sia in quella proporzionale, per tale ragione il numero dei voti validi dovrebbe coincidere. Si applica quindi una presunzione: l’elettore aderisce a una coalizione; dentro la coalizione sul proporzionale il voto è spalmato sulla base dei voti degli elettori della medesima che hanno già scelto un’opzione. C’è un’ulteriore motivazione che è relativa all’uguaglianza di chances: se un candidato avesse una sola lista di appoggio dovresti comunque considerare valido anche il voto di lista; se tu non avessi il meccanismo pro quota sarebbero sfavorite le liste che si collegano a un solo candidato.

La bufala numero 7 è che il ritaglio dei collegi e delle circoscrizioni con delega al Governo servirebbe a costruirli in modo fazioso, favorevoli alla maggioranza in carica, ma la delega con criteri piuttosto precisi è la regola sin dalla legge Mattarella.

 

scheda mattarella con istruzioni voto

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