In Diario

Equilibrio di poteri

Il voto sull’autorizzazione all’arresto del senatore Azzollini, a prescindere dalla concreta vicenda giudiziaria, aveva un significato dominante:l’equilibrio tra i poteri, analogo per alcuni versi a quello che aveva opposto la procura di Palermo alla Presidenza della Repubblica. Caso in cui quella procura si voleva arrogare il potere di determinare unilateralmente dove cominciassero e finissero i poteri legati alla funzione del presidente della Repubblica. Nel caso di ieri buona parte dell’ordinanza della procura di Trani si basa su un’articolata contestazione dell’attività parlamentare di Azzollini, ponendo problemi rispetto al primo comma dell’articolo 68 della Costituzione secondo cui «i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni». Non è la sola procura a muoversi su questo terreno, con una certa benevolenza di parte dell’opinione pubblica, giustamente reattiva rispetto a questioni connesse a problemi di corruzione.

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