In Diario

Caro Belardelli,

sono un assiduo lettore dei suoi articoli sul “Corriere della Sera”. Stamani il suo articolo sull’Italicum – argomento sul quale proprio ieri alla Camera ho promosso un seminario con D’Alimonte, Ceccanti e il prof. Pasquale Pasquino – mi ha profondamente colpito. Purtroppo non in positivo. Mi permetto di rivolgerle due obiezioni:
1) l’Italicum in tempi molto brevi – probabilmente già prima della sua prima applicazione, ma sicuramente alla seconda – produrrà effetti opposti a quelli da lei paventati. Contiene infatti – per l’effetto congiunto del ballottaggio e del premio di lista – incentivi potentissimi all’aggregazione. Spingerà al matrimonio i partiti che abbiano perso un’elezione a causa della loro frammentazione (e forse basterà il rischio di perderle a determinare almeno dei fidanzamenti sotto forma di lista coalizionale). Inoltre un sistema col ballottaggio nazionale è incompatibile con un sistema politico caratterizzato da un partito centrale inamovibilmente al governo circondato da forze minori inamovibilmente all’opposizione. Questo scenario può invece produrlo un sistema proporzionale. La situazione che lei prospetta non sarà la regola ma una rarissima eccezione. I sistemi elettorali, ce l’ha insegnato Sartori tanti anni fa, vanno fatti oggetto di analisi non statiche ma dinamiche. Solo se si fa un’analisi appiattita sul presente, che dia per scontato che gli attori politici replicheranno domani i comportamenti di oggi ignorando le “lezioni” che il sistema elettorale impartirà loro, si può arrivare alla conclusione che l’Italicum ha una tendenza a congelare i rapporti di forza emersi dalle ultime elezioni europee; 2) anche lei cade nell’equivoco di interpretare il Partito della Nazione come “unico grande partito nazionale”. Ma non è così e non è mai stato così! Il Partito della Nazione è un’espressione con la quale abbiamo voluto definire la natura di un partito in grado di farsi carico degli interessi nazionali e di riscuotere consensi in tutti i settori della società proprio perché disposto a interpretare interessi generali, nazionali. Partito della Nazione è sinonimo di partito a vocazione maggioritaria, partito Big Tent ecc. Di partiti del genere, in un Paese, è bene che ce ne siano sempre almeno due. Un grande partito nazionale di centrosinistra e un grande partito nazionale di centrodestra, entrambi con una vocazione generale e non particolaristica ma con visioni ovviamente diverse dell’interesse generale. L’Italicum, proprio per l’effetto combinato di premio di lista e ballottaggio, a medio termine favorirà grandemente questa evoluzione sostanzialmente bipartitica del quadro politico italiano. In questo senso è in piena armonia con la strategia del Partito della Nazione.

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