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La lezione di oggi si è tenuta presso la Corte Costituzionale, dopo aver assistito all’udienza pubblica riguardante tra le altre cose la Buona scuola. Abbiamo così potuto vedere dal vivo il funzionamento di un ricorso in via diretta tra le regioni e lo stato su una materia concorrente del titolo V, l’istruzione. Nel caso concreto infatti, le regioni Puglia e Veneto hanno promosso un ricorso secondo il quale lo stato avrebbe violato la Costituzione occupandosi di un tema di loro competenza.

 

La Corte si riunisce in genere in udienza pubblica, nella quale vengono ascoltati gli avvocati delle parti e poi nella camera di consiglio dove viene emessa la sentenza. II Prof. Romboli (docente di giustizia costituzionale presso l’Università di Pisa) e il Prof. Ceccanti, in attesa dell’arrivo del Giudice della Consulta Augusto Barbera (impegnato proprio in camera di consiglio), hanno esposto alcune considerazioni circa la Corte Costituzionale e il suo funzionamento. Ad esempio ci si è chiesto quale rilevanza abbia il fatto che le udienze siano pubbliche e se questo condiziona le sentenze o i lavori stessi della Corte.

 

Alle udienze partecipano gli avvocati dello Stato, i quali rappresentano direttamente la Presidenza del Consiglio (che per definizione difendono sempre la legge), in opposizione a un rappresentante legale dell’ente locale in causa. Tuttavia, può capire che il governo non si costituisca come parte in difesa della legge, non mandando quindi l’avvocato dello stato.

 

Molto importante ai fini dei lavori della Corte sono gli assistenti dei giudici costituzionali. Ogni giudice, infatti, ha tre assistenti che lo aiutano nella ricerca e nello studio, in preparazione delle udienze. Gli assistenti producono dei volumi di ricerca atti ad approfondire il tema in questione, nel modo più oggettivo possibile. Esiste poi un coordinamento tra tutti gli assistenti: questi si riuniscono collegialmente due volte al mese. Ogni ricerca è infine contenuta in dei volumi ed è accompagnata da una scheda di lettura che sintetizza i contenuti della ricerca.

 

Intervento del Giudice Augusto Barbera.

 

Il Giudice ci ha spiegato che in seguito all’udienza pubblica di questa mattina, nel pomeriggio sarebbero iniziati i lavori presso la Camera di consiglio, la quale dovrà collegialmente decidere sui casi in questione e inizialmente qui citati. Ad ogni modo, in generale, potrebbero rivelarsi necessarie delle proroghe temporali affinché siano prese delle decisioni in questa sede.

 

Le sentenze della Consulta, al di là del caso risolto con strumenti giuridici, assumono spesso anche una forte valenza politica. Ad esempio, la Corte ha cercato sicuramente nel corso degli anni di fare chiarezza sul Titolo V come riformato nel 2001. Precisamente, in relazione all’istruzione, si è cercato di fare chiarezza sulla distinzione fra norme generali e principi fondamentali.

 

Altra cosa importante da tenere in considerazione è che il Presidente della Corte Costituzionale fissa la data delle udienze pubbliche. Un esempio: si è preferito rimandare l’udienza sull’Italicum per non interferire nella campagna referendaria.

 

Note a margine – Per qualche tempo la Corte ha previsto un organo interno finalizzato alla previsione dei costi degli effetti di una sentenza. Ad oggi non è però più previsto.

La riforma Costituzionale, nel caso della vittoria dei si istituirà il controllo preventivo della Corte Costituzionale, ma solo sulla legge elettorale.

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