Gianpiero Dalla Zuanna, professore di demografia all’Università di Padova e senatore del PD
Più di 13 mila giovani medici hanno appena concluso gli esami per conquistare uno dei 6.500 posti disponibili nelle scuole di specialità. Per il secondo anno, il test è stato nazionale ed eseguito in contemporanea in tutta Italia. Diamo in anteprima le elaborazioni statistiche sui dati del 2014. Poiché la prima parte del test è stata uguale per tutti, confrontando i risultati secondo l’università di laurea, è possibile classificare in modo oggettivo i 40 corsi di laurea in medicina italiani secondo il livello di preparazione dei loro laureati. È un test di 70 domande di medicina generale, abbastanza difficili: il punteggio massimo teorico era 70, ma solo lo 0,33% degli esaminati ha preso più di 60.
Le differenze fra università sono enormi. Se il punteggio medio nazionale è 41,2, i due estremi sono il San Raffaele di Milano (47,6) e Foggia (36,6): solo il 30% dei laureati a Foggia ha conseguito un punteggio superiore alla media nazionale, contro l’87% dei laureati al San Raffaele. Quindi, poiché anche l’anno scorso i posti disponibili erano metà rispetto ai concorrenti, ben pochi foggiani sono riusciti a entrare in scuola di specialità, a differenza della grandissima maggioranza dei laureati al San Raffaele.
Solo tre Università del Sud superano la media nazionale: quelle molto piccole di Salerno e del Molise (rispettivamente 63 e 26 esaminandi) e la Federico II di Napoli (399 esaminandi). Per inciso, i risultati del Molise e di Salerno hanno un doppio rilievo, perché nel 2006 le matricole di Medicina di queste due università conseguirono i punteggi al test di ingresso più bassi d’Italia: ciò potrebbe significare che grazie a una buona didattica universitaria un iniziale gap di conoscenza può venire colmato anche nel difficile contesto del Meridione d’Italia.
In generale, le grandi università preparano i medici peggio delle università medie e piccole: nessuna delle università classificate ai primi sei posti ha avuto più di 150 esaminandi. Tuttavia, vi sono importanti eccezioni, prime fra tutte l’Università di Torino (488 esaminandi e punteggio medio di 43,9, settima) e la Statale di Milano (458 esaminandi, 43,8, ottava). Mediocre il risultato dei 1.182 giovani medici laureati alla Sapienza di Roma (al 28mo posto con 40,6) nettamente peggiore rispetto all’Università Cattolica di Roma e al Campus Bio-medico di Roma, ma migliore rispetto a Roma Tor Vergata, appena 34ma su 40. Queste ampie differenze fra le università si ripetono a Milano, dove la Bicocca si piazza peggio della Statale e molto peggio del San Raffaele, e a Napoli, dove la Seconda Università è quasi tre punti sotto la Federico II, quart’ultima in Italia.
Queste differenze incideranno profondamente nel futuro dei giovani medici. Infatti, dal 2014 le graduatorie per l’accesso alle specialità sono nazionali, e i medici con punteggio più basso non hanno accesso alle scuole di specialità, o debbono accontentarsi di una sede diversa rispetto a quella da loro desiderata. Le graduatorie nazionali sono un grande passo in avanti per un’Italia più moderna e meno clientelare: premiano il merito, sfidano i “baroni” locali e giovano in prospettiva alla salute di tutti, perché selezionano in modo oggettivo i migliori giovani medici italiani. Inoltre, sono da stimolo per le università peggio piazzate, che possono attivarsi per migliorare la loro didattica, anche per evitare che le matricole più brillanti si indirizzino verso altre università, in grado di assicurare un futuro migliore.
Corsi di laurea in medicina classificati secondo il punteggio medio conseguito dai loro laureati al test di medicina generale per l’ammissione alle scuole di specialità del 2014
Graduatoria | Università | Media punteggio | Numero esaminati |
1 | S. Raffaele MILANO | 47,6 | 117 |
2 | VERONA | 46,1 | 145 |
3 | UDINE | 45,2 | 105 |
4 | SALERNO | 45,1 | 63 |
5 | MOLISE | 44,0 | 26 |
6 | Campus Bio-Medico di ROMA | 44,0 | 103 |
7 | TORINO | 43,9 | 488 |
8 | MILANO | 43,8 | 458 |
9 | Cattolica del Sacro Cuore | 43,8 | 345 |
10 | PIEMONTE ORIENTALE | 43,4 | 99 |
11 | Politecnico delle MARCHE | 43,3 | 244 |
12 | TRIESTE | 42,9 | 139 |
13 | BRESCIA | 42,7 | 240 |
14 | PISA | 42,6 | 346 |
15 | INSUBRIA | 42,3 | 154 |
16 | MILANO-BICOCCA | 42,3 | 148 |
17 | PADOVA | 42,2 | 401 |
18 | NAPOLI Federico II | 41,7 | 399 |
19 | PARMA | 41,1 | 272 |
20 | PAVIA | 41,1 | 282 |
21 | SIENA | 40,9 | 219 |
22 | GENOVA | 40,9 | 331 |
23 | BOLOGNA | 40,9 | 542 |
24 | FIRENZE | 40,8 | 388 |
25 | L’AQUILA | 40,8 | 133 |
26 | CAGLIARI | 40,7 | 206 |
27 | CHIETI-PESCARA | 40,7 | 279 |
28 | ROMA La Sapienza | 40,6 | 1.182 |
29 | PERUGIA | 40,5 | 386 |
30 | BARI | 40,4 | 448 |
31 | FERRARA | 40,3 | 209 |
32 | SASSARI | 40,3 | 112 |
33 | MODENA e REGGIO EMILIA | 39,5 | 186 |
34 | ROMA Tor Vergata | 39,3 | 350 |
35 | MESSINA | 39,2 | 259 |
36 | CATANIA | 39,2 | 493 |
37 | Seconda Università di NAPOLI | 39,0 | 506 |
38 | CATANZARO | 38,2 | 104 |
39 | PALERMO | 38,2 | 540 |
40 | FOGGIA | 36,6 | 116 |
Totale Italia | 41,2 | 11.563 |
Gentile Autore,
Se le fosse possibile specificarlo, mi sarebbe molto utile sapere da dove provengono questi dati e come fare a consultare quelli dei due anni più recenti. Grazie mille!
Angelo
deve chiederlo a lui, lo raggiunga su facebook
Grazie, provvederò.