In Senza categoria

Democrazia e partecipazione

6 dicembre

Intervento di Stefano Ceccanti

5 conferme e 4 integrazioni minime

 

Se si esamina puntualmente il Manifesto Pd nelle sue riflessioni relative a democrazia e partecipazione se ne ricava ancora una sua sostanziale attualità di fondo. In particolare sembrano confermati i cinque pilastri che emergono dal testo:

-la consapevolezza che niente come un sistema frammentato e rissoso incentivi il populismo; da questo punto di vista un conto è rilevare come giudizio di fatto che il sistema si è sfrangiato ed altro conto ricavarne un giudizio di valore per cui la meccanica del sistema non dovrebbe invece favorire l’aggregazione in senso bipolare, come invece giustamente fanno in modo compiuto la legge sui sindaci e la forma di governo e il sistema elettorale delle Regioni;

-l’esigenza di una democrazia in grado di decidere, dentro un sistema di equilibri, in cui si inserisce anche la vocazione maggioritaria del Pd come scelta propria che vi contribuisce;

-la spinta federalista all’Unione europea come livello di governo più efficace per alcune grandi questioni interpretando quindi verso l’alto il principio di sussidiarietà in relazione alla Ue;

-la valorizzazione del medesimo principio a livello interno per costruire un modello di autonomie e di federalismo solidali;

-il valore dei Principi della Costituzione Repubblicana, della Dichiarazione Onu del 1948 e per la costruzione del sistema europeo di garanzie della Carta di Nizza e della Convenzione di Strasburgo che devono svolgere un ruolo sempre più vincolante; questo è un punto che era già presente ma che va arricchito rispetto alla sfida negativa delle cosiddette democrazie illiberali

  1. Il recente programma elettorale presenta alcune suggestioni ulteriori che volendo sarebbero integrabili, essendo del resto coerenti con quei pilastri, anche se non alla lettera, ma trasformando alcune proposte pratiche in indicazioni di principio, anch’esse riducibili a quattro:

-l’esigenza di rendere più stringente la normativa oggi molto limitata sulla democrazia interna dei partiti;

-il rafforzamento della forma di governo parlamentare, sia sul versante Parlamento (l’impegno per la stabilità dei soggetti parlamentari e la loro tendenziale coincidenza coi soggetti presentatisi alle elezioni, penalizzando il trasformismo) sia quello del Governo (favorendo Governi realmente di legislatura);

-favorire la partecipazione a cominciare da quella elettorale (voto dove vivo) mantenendo gli standard di libertà e segretezza del voto, ma con modalità più moderne e adeguate;

-ampliamenti degli strumenti partecipativi anche col ricorso al digitale, da concepire sempre come complementari e non come sostitutivi del Parlamento.

 

 

 

 

 

Recent Posts

Leave a Comment

Contatti

Scrivi una mail a stefano

Not readable? Change text. captcha txt