RESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Ceccanti. Ne ha facoltà.
STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. La domanda sull’opportunità dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica è stata posta al presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato dal giornalista Andrea Fabozzi de il manifesto durante la sua prima conferenza stampa di insediamento. Il presidente Amato ha risposto in maniera chiara: introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica si può fare, ma richiede una revisione organica della Seconda parte della Costituzione, perché non è cambiare un ingranaggio a un orologio che resterebbe uguale, è cambiare orologio. Questa è la premessa di metodo da cui dovremmo tutti partire. Allora, se noi dobbiamo cambiare un intero orologio, che cosa significa proporci, a 10 mesi dalla fine della legislatura, un testo di questo tipo? Significa fare propaganda. Questo è il punto essenziale da capire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché il tempo non è una variabile indipendente: il tempo è tutto; come diceva Bernstein in maniera simile “il fine è nulla, il movimento è tutto”, il tempo è tutto. E questo lo diceva anche un autore che ben dovreste conoscere, il quale, parlando in Normandia, sul primo territorio liberato dal nazifascismo, da capo della Resistenza, il generale De Gaulle, parlando di questi assetti istituzionali, citava questo aneddoto: chiesero i greci, una volta, al saggio Solone: quale è la migliore Costituzione? E lui rispose: ditemi voi per quale popolo e per quale tempo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quindi, il tempo è la variabile chiave.
Per questo, noi non avevamo presentato nessun emendamento ed eravamo intenzionati solo a votare il mandato contrario al relatore in Commissione, per segnalare non che si diceva “no” al fine, ma che si diceva “no” alla scelta dei tempi e dei modi. E per questo abbiamo continuato a dire la cosa che diciamo da inizio legislatura: in questa legislatura è possibile fare delle riforme che cambino degli ingranaggi (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d’Italia), e le riforme che abbiamo fatto sin qui, quasi tutte condivise, hanno cambiato ingranaggi in modo incrementale. E quale sarebbe la riforma che potremo fare e che si muove nello stesso senso incrementale? Prevedere il rapporto fiduciario e altre competenze al Parlamento in seduta comune, perché mi si parla di debolezza del rapporto Parlamento-Governo, ma, se noi manteniamo due Assemblee legislative, di cui una di soli 200 membri, nel rapporto fiduciario con il Governo, stiamo lavorando per la stabilità o per l’instabilità? Se facciamo del bricolage istituzionale mai sperimentato e mettiamo insieme la sfiducia costruttiva in due Camere separate con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, che cosa stiamo facendo? Il sistema semipresidenziale si basa sul presupposto che il Governo procede dal Capo dello Stato, come diceva il Presidente De Gaulle. Qui, invece, si pretende di eleggere il Presidente della Repubblica, ma di far derivare il Governo da due Camere diverse con la sfiducia costruttiva, per cui le due Camere voterebbero, con la sfiducia costruttiva, un Governo contro il Presidente. Questo ci porta stabilità e logicità in questo progetto? Evidentemente, no. Quindi, riprendiamo il senso dei cambiamenti incrementali possibili di questa legislatura, scegliamo di dare al Parlamento in seduta comune il potere fiduciario e altri poteri, che superino così radicalmente anche fenomeni di cui abbiamo parlato prima, ma che non hanno una risposta nell’elezione del Presidente. Per esempio il problema del monocameralismo di fatto se noi lo affrontassimo concentrando buona parte della conversione dei decreti e altra parte del lavoro legislativo sul Parlamento in seduta comune, lo scardineremmo di fondo con una grande scelta. Per questo, riprendiamo, in questa legislatura, a tessere il filo delle riforme che cambino gli ingranaggi. Se vogliamo cambiare gli orologi – come si fece l’ultima volta col tentativo non riuscito della Commissione D’Alema, che si era posta anche questo progetto, ma nell’ipotesi di un lavoro di 3 o 4 anni -, i lavori si devono fare all’inizio della legislatura; durante una legislatura si fanno i lavori per cambiare gli ingranaggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
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