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(ANSA) – ROMA, 20 OTT – “La sentenza era prevedibile perche’ l’ordinanza del Tar della Campania, poi ripresa senza modifiche dal Tribunale, si basava su due motivazioni incrociate: che si trattasse di sanzione penale e che quindi si violasse la irretroattivita’ che e’ tassativa per le norme penali”. Lo afferma il costituzionalista Stefano Ceccanti in merito alla decisione della Consulta sulla legge Severino. Ceccanti, da parlamentare, era stato anche relatore della legge. “Il punto – aggiunge – e’ che queste questioni erano state analizzate durante i lavori preparatori della legge sulla base della giurisprudenza costituzionale precedente che era univoca nello scartare la tesi della sanzione penale. Il Tar della Campania aveva invece ritenuto infondata e quindi da non sollevare la questione dell’eccesso di delega, che e’ invece la piu’ opinabile. Poteva il decreto legislativo aggiungere tra i reati che portano alla sospensione l’abuso d’ufficio quando la delega per le condanne di primo grado era ricognitiva? Su questo non abbiamo certezze, le opinioni divergono, quindi in astratto nei prossimi ricorsi in cui questa questione dovrebbe essere presente la sentenza potrebbe anche essere diversa”. (ANSA). BOS 20-OTT-15 20:01 NNNN

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