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Perché votare Sì al referendum

E’ da molti anni che attendiamo la riforma delle nostre istituzioni. Ero appena laureato quando seguivo i tentativi di Roberto Ruffilli, mio professore a Bologna, in Commissione Bozzi assieme a Scoppola, Andreatta, Pasquino, Barbera e tanti altri.

Era il 1983. Da allora in molti hanno cercato, senza successo, di superare l’anomalia italiana di un bicameralismo paritario che non ha eguali in Europa e che, soprattutto negli ultimi anni, ha incredibilmente affaticato le nostre politiche indebolendo sia il Parlamento che il Governo.

Oggi più che mai difronte alle sfide globali delle grandi disuguaglianze, del dramma dei migranti, dei conflitti internazionali e del terrorismo abbiamo bisogno di istituzioni responsabili che consentano ai cittadini di indirizzare col proprio voto i governi nazionali ed europei.

Istituzioni deboli e confuse sia a livello regionale che nazionale non fanno un buon servizio alla democrazia. La riforma che abbiamo votato in Parlamento non è perfetta ma va in questa direzione.

In queste settimane in tanti incontri in Trentino, in altre regioni italiane e in altri Paesi europei ho trovato centinaia di persone, giovani, studenti, cittadini, colleghi stranieri interessati a capire le ragioni del cambiamento.

Laddove è stato possibile spiegare ho trovato sempre ascolto e disponibilità a darci una mano in questa campagna. A tutte le persone che ho incontrato un sincero GRAZIE. Per rafforzare il potere dei cittadini e il potere dell’Italia in Europa è importante votare Sì.

In diversi articoli che trovate di seguito cerco di spiegare in modo più articolato le ragioni di questa scelta.

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