(Repliche – A.C. 1511-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore, onorevole Ceccanti.
STEFANO CECCANTI, Relatore. Io dico questo: come sempre succede, ciascuno di noi ha delle convenzioni relative al passato, che sono fatalmente diverse perché ognuno ha le sue coerenze. Allora, il collega Forciniti rispiegava le posizioni sul referendum costituzionale; io potrei anche dire che noi volevamo inserire questa riforma già in quella della riduzione del numero dei parlamentari. Ma tutto questo appartiene al passato, a dibattiti che si possono tenere in altra sede; ora il nostro obiettivo è compiere un lavoro rivolto al futuro.
Io sono contento che noi abbiamo raggiunto un’intesa di massima su questo aspetto chirurgico, per far votare il diciottenne anche al Senato; però inviterei tutti i gruppi, sia quelli che ci sono, che hanno un atteggiamento ancora rigido sull’elettorato passivo, sia quelli che non hanno parlato, che sono molto importanti perché purtroppo il numero dei gruppi che è intervenuto è stato ristretto stamani, a riflettere laicamente sull’elettorato passivo, perché nel momento in cui noi facciamo votare i diciottenni per l’elettorato attivo, avere uno scarto così ampio in cui l’elettorato attivo al Senato sia a 18 anni, il passivo a 40… Io invito semplicemente a ragionare, poi magari ognuno risulterà confermato nella posizione di partenza che ha; però a me sembra un po’ sproporzionato. Invito quindi tutti ad un supplemento di riflessione, e nel dibattito in Aula sul merito ci potremmo concentrare su questo.