“Ma non tutti i mali vengono per nuocere: questa legge permetterà a tutte le forze politiche di attraversare una terra di mezzo per rispondere insieme a due temi urgenti.
Un Parlamento eletto dopo anni con la proporzionale sarà rappresentativo delle più importanti sensibilità politiche per rielaborare le riforme costituzionali ad hoc e una legge elettorale più meditata di quest’ultima. La manutenzione costituzionale non può essere procrastinata sine die: occorre riprendere la riflessione sulla riduzione del numero dei parlamentari, il bicameralismo perfetto, la modifica dell’età per l’elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dei poteri dell’esecutivo e del premier in Parlamento, il ruolo del Presidente della Repubblica ecc. Soltanto questa presa di responsabilità giustificherebbe un’alleanza trasversale, guidata dalla moral suasion del presidente Mattarella.
C’è poi un secondo punto: la costruzione dell’Unione Europea in senso federale. Da una parte, la costruzione dell’Europa; dall’altra, la chiusura al sovranismo narrato con scelte demagogiche nazionali, doppie monete, aumento del deficit dei Paesi indebitati. Anche la risoluzione del «particolare» dei singoli temi – sicurezza, integrazione, lavoro, armonizzazione dei sistemi fiscali e sociali ecc. – cambia rispetto al «generale» che si sceglie. Lo ribadiamo: è per questo che, più che per la contrapposizione tra destra e sinistra, il nuovo Governo si caratterizzerà per quella tra alto e basso, tra europeisti e sovranisti.
Papa Francesco non perde occasione per sottolinearlo: «Adoperarsi per una comunità inclusiva significa edificare uno spazio di solidarietà. Essere comunità implica infatti che ci si sostenga a vicenda e dunque che non possono essere solo alcuni a portare pesi e compiere sacrifici straordinari, mentre altri rimangono arroccati a difesa di posizioni privilegiate. Un’Unione Europea che, nell’affrontare le sue crisi, non riscoprisse il senso di essere un’unica comunità che si sostiene e si aiuta – e non un insieme di piccoli gruppi d’interesse – perderebbe non solo una delle sfide più importanti della sua storia, ma anche una delle più grandi opportunità per il suo avvenire» .
Difesa e sicurezza, crescita e occupazione hanno bisogno di più sovranità europea e di meno sovranità nazionale. Il discorso sull’Europa fatto dal presidente francese Macron alla Sorbona il 26 settembre scorso costituisce l’orizzonte a cui deve rivolgersi anche l’Italia: «Il mondo ci propone sfide che si vincono solo con un’Europa più forte: economia, lavoro, ambiente, immigrazione. Non esistono soluzioni locali a problemi transnazionali». È questo l’unico orizzonte possibile.