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In uno dei punti più qualificanti della sua intervista di stamani a Paolo Rodari su Repubblica, il cardinale Ruini sembra affermare che le dat siano pericolose perché irreversibili. Ora però l’articolo 1 comma 5 della legge non giustifica questa critica. Infatti recita:
“Ha, inoltre, il diritto di revocare in qualsiasi momento, con le stesse forme di cui al comma 4, il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l’interruzione del trattamento”.
Invece, sulla linea dei gesuiti milanesi di “Aggiornamenti sociali” anche un intervento sul sito del Meic (laureati cattolici)
http://www.meic.net/index.php?id=3806
La cosa più positiva della vicenda, come si rivela dal pezzo articolato di Rodari su Repubblica, è che comunque su scelte legislative di per sé opinabili, e magari anche correggibili sulla base dell’esperienza, scelte su cui vengono a incontrarsi più principi, la Chiesa cattolica riveli e non nasconda il proprio pluralismo interno

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