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L-36

 

Qui le prime 15 lezioni

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Qui la lista dei prenotati per mercoledì con numero di matricola

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SE NON TROVATE IL VOSTRO NUMERO DI MATRICOLA MANDATEMI UNA MAIL  a stefano.ceccanti@uniroma1.it

 

 

Qui le regole per l’esonero

 

E’ necessario portare un documento di identità valido da esporre sul banco.

Non si può estrarre nessun manuale, testo, computer o cellulare.

Sul banco vi dovranno essere solo il documento e il test personalizzato da noi fornito.

Gli iscritti al primo turno,

compresi in ordine alfabetico da Abhir a Di Geso,

entrano alle ore 8.30.

Faremo un appello per ordine alfabetico e consegneremo a ciascuno, man mano, il test personalizzato con cui entrare in aula.

Avranno 30 minuti dal momento in cui daremo il via a tutti ad aprire il test in Aula.

Stesso schema per il secondo turno con ingresso alle 9.20 per gli iscritti

da Di Leo a Raffa.

Raccomandiamo la massima puntualità, i ritardatari non saranno ammessi.

Ci scusiamo di dover essere intransigenti, ma questi numeri lo rendono assolutamente necessario.

 

 

 

 

Traccia della lezione n. 16 (dottoressa Beatrice Covassi)

 

27.03.23 ore 8.30

 

 

Le istituzioni UE alla prova: nuovo inizio o crepuscolo europeo?

 

L’ Europa ha vissuto negli ultimi tre anni un susseguirsi di eventi di portata epocale che hanno richiesto risposte senza precedenti. La pandemia prima e poi l’aggressione russa all’Ucraina hanno dato vita a nuovi approcci, strumenti e talvolta nuove competenze: si pensi al nuovo ruolo giocato dalla Commissione europea nel campo della salute, al meccanismo di garanzia  SURE per mitigare disoccupazione, al Next Generation EU che resta il più grande pacchetto di stimolo mai adottato. La guerra ha evidenziato le dipendenze e le fragilità dell’Unione in vari settori, dall’energia alle materie prime cruciali, dalla difesa comune alle fake news come strumento di guerra ibrida.

In tutti questi campi, l’UE ha saputo mettere in campo risposte rapide e innovative per proteggere gli interessi dei suoi cittadini.

Eppure in vari Stati membri, inclusa l’Italia, è aumentato il consenso per partiti che, almeno in partenza, avrebbero visioni nazionalistiche, che sembrerebbero prediligere soluzioni à la carte anziché il metodo comunitario. Un paradosso se si pensa che nel frattempo, oltre Manica, la parabola della Brexit ha reso sempre più evidenti gli svantaggi dell’esclusione (volontaria) dal mercato unico e circa il 60% dei cittadini UK voterebbe oggi a favore di restare nell’Unione.

Oggi, a poco più di un anno dalle elezioni europee e dall’insediamento di un nuovo esecutivo UE, restano sul campo molte questioni fondamentali tra cui la capacità dell’Unione di dotarsi di una politica migratoria efficace, la sua credibilità internazionale di fronte al protrarsi della guerra in Ucraina e l’approvazione di un vasto piano di transizione industriale verde e sostenibile che renda realizzabile l’obiettivo di neutralità climatica per il 2050.

La Commissione fatica ad affermare le sue proposte, la cosiddetta “maggioranza Ursula” al Parlamento europeo si sta spaccando su molti temi, il Consiglio europeo rischia di bloccarsi nelle logiche di veti e controveti (per esempio, auto verdi, migrazione).

A partire da alcuni di questi temi e con uno sguardo dall’interno delle istituzioni, riflettiamo su quali siano i fattori di successo e di rischio (a Trattati costanti) e quali possano essere le riforme necessarie per evitare di imboccare la via del crepuscolo.

 

 

 

 

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