Avvisi
Nel pomeriggio al Campidoglio, sala del Carroccio, alle ore 15 presentazione del rapporto 2021 sui conflitti e sulla conciliazione, con il sindaco Gualtieri, Pontecorvo, Alesii, Saraceno, Magnanelli e il sottoscritto. Chi si vuole iscrivere mandi mail a: osservatorioconciliazione@gmail.com
Martedì 18 faremo un riepilogo della parte sui Parlamenti con la dottoressa Stegher.
Vi segnalo che nel pomeriggio del 18 alle ore 16 in aula D per la serie di incontri del Dipartimento sugli sbocchi professionali ci sarà la dottoressa Claudia di Andrea, vice-segretario generale della Camera dei deputati.
Mercoledì 19 la mattina ci sarà una lezione della prof.ssa Frosina su Italia e Spagna; per l’occasione faremo lezione insieme al prof. Clementi e ai suoi studenti nell’Aula Castelnuovo III, edificio Guido Castelnuovo, codice CU006). Raccomando puntualità.
Nel pomeriggio a Giurisprudenza, alle 15,30, Aula Falcone e Borsellino, presentazione del volume che contiene gli editoriali del prof. Beniamino Caravita con i professori Polimeni, Diliberto, Marci, Poggi, Fabrizzi, Staiano, Catelani, de Vergottini, Groppo, Ridola, Pitruzzella, oltre al sottoscritto.
Lunedì 24 non ci sarà lezione, riprenderemo mercoledì 26
Traccia della lezione
17.04.23 ore 8.30
Oggi faremo un seminario sulle riforme costituzionali partendo da due ricorrenze, quella del 16, trentacinque anni dall’uccisione del prof. Roberto Ruffilli, e quella del 18, trent’anni dal referendum elettorale sul Senato. Modererà la giornalista Emilia Patta del Sole 24 Ore e interverranno oltre a me il prof. Clementi e il prof, Guzzetta di Tor Vergata.
Il titolo è “Il cittadino come arbitro. Fare memoria per ragionare su riforme costituzionali consapevoli.”
Il mio intervento sarà focalizzato, a partire dal ricordo del convegno della Lega Democratica ad Arezzo del 1979 “La terza fase e le istituzioni” sul raccordo del pensiero di Ruffilli con quello di Aldo Moro, a proposito dei concetti di “terza fase” e di “riforme istituzionali” e della loro connessione.
Il punto di caduta concreto del pensiero di Ruffilli è il seguente:
di fronte all’indubbio “sfaldarsi delle regole, delle convenzioni e dei comportamenti politici” che portano alla “richiesta di deleghe in bianco” e che ci allontanano dalla fisiologia delle grandi democrazie parlamentari che funzionano con coalizioni, dove non è messa in discussione come regola ordinaria la convenzione per la quale la guida del Governo è attribuita per la legislatura al candidato indicato prima del voto da parte del partito più grande della coalizione, l’obiettivo delle riforme è dare centralità alle scelte del cittadino elettore.
E’ del tutto evidente quanto queste acquisizioni di cultura politica abbiano reso possibile la nascita e lo sviluppo del movimento referendario per le riforme elettorali dei primi anni ’90 che ha ottenuto risultati coerenti e positivi per Comuni e Regioni, parziali e contraddittori per il livello nazionale.
Vi inviterei a vedere questo video in cui David Sassoli spiega puntualmente il pensiero di Ruffilli:
https://www.youtube.com/watch?v=mQuOuwEQIoI
La giornalista Emilia Patta porrà quindi al prof. Guzzetta, uno dei protagonisti già da laureando della stagione referendaria degli anni ’90, e al prof. Clementi, una serie di questioni, tra le quali:
il legame tra forma di governo e legge elettorale, 2 la forza politica delle leggi elettorali per i sindaci e i presidenti di regione, il probabile tramonto del “sogno” proporzionalista e le concrete alternative possibili tra premierato e semi-presidenzialismo.
Il prof. Guzzetta, oltre a rispondere alle domande, segnala che:
Il tema delle riforme ha due profili.
Il primo riguarda il metodo e può essere riassunto in una domanda: che metodo seguire per evitare l’ennesimo fallimento dopo quarant’anni di tentativi?
Il secondo riguarda il merito: quale riforma?
Ovviamente si tratta di temi intrecciati, perché il metodo implica anche il modo in cui si aggrega il consenso necessario e quindi, guardando al merito, qual è la riforma che ha più chances di successo considerando le posizioni politiche e i contenuti.
Per evitare un cortocircuito però è opportuno partire dai problemi e poi verificare quali metodi e quali soluzioni sono praticabili.
A questo proposito il primo tema è quello di un catalogo dei problemi. Perché la forma di governo così com’è non ci soddisfa?
Per rispondere a questa domanda però, bisogna dirimere una questione logicamente precedente: che tipo di democrazia vogliamo. Una democrazia mediata o immediata?
Alla luce di ciò discendono alcune conseguenze che riguardano: a) la legge elettorale; b) la forma di governo e quale razionalizzazione del parlamentarismo (escludendo dunque il modello americano o svizzero).
Infine, la questione cruciale: qual è l’assetto riformatore minimo al di sotto del quale la riforma ha alta probabilità di risultare inefficace e di venire aggirata dalle abitudini di un sistema politico che resiste alle riforme?
Il prof. Clementi ritiene che:
Siamo prigionieri di un’eterna quotidianità dentro il tema delle riforme che ci impedisce, con intelligenza, di guardare seriamente alle soluzioni.
Gli anni passati hanno mostrato varie opzioni ma il rischio maggiore – quello di un ritorno ad un sistema proporzionalistico, sfaldato e rissoso, sganciato dalle dinamiche europee – sembra essere ormai superato di fronte al fatto che, proprio questi giorni, l’ipotesi terzo polista e, prima ancora, quella populista dei 5s – i né di dx né di sin, ma al governo con entrambi – sono tramontate
Dunque, abbiamo una buona notizia: il bipolarismo tiene. Se il bipolarismo tiene, allora il dialogo sulle riforme può davvero essere pienamente operativo perché ogni necessario dialogo non mette a rischio l’identità politica, e dunque il consenso, di nessuno.
Conseguentemente, possiamo dedicarci agli strumenti e alle questioni. Sul metodo appare preferibile una bicamerale integrata da ex-parlamentari e docenti. Nel merito una razionalizzazione forte del nostro parlamentarismo in capo al presidente del consiglio, senza elezione diretta.
La mia agenda
https://stefanoceccanti.it/agenda/
Sito universitario
https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/users/stefanoceccantiuniroma1it