Ultima Lezione
La lezione di oggi è stata tenuta dal dott. Giuseppe Storsillo ed ha riguardato il tema degli emendamenti all’interno del procedimento legislativo.
La struttura di un articolo (numerazione araba) si compone di commi (numerazione araba), lettere (ordine alfabetico) e capoversi (numerazione araba), quest’ultimi si compongono a loro volta di altri commi (numerazione araba) e lettere (ordine alfabetico).
Esistono tre tipologie di emendamento:
- Soppressivi/Parzialmente soppressivi: sopprimono un articolo o parti di esso.
- Sostitutivi/Modificativi: sostituiscono un articolo o parti di esso.
- Aggiuntivi: prevedono l’inserimento di un articolo o parti di esso.
La procedura parlamentare prevede vengano discussi e votati per ogni articolo di un disegno di legge prima gli emendamenti soppressivi, in secondo luogo i sostitutivi o modificativi ed infine gli emendamenti aggiuntivi, votati successivamente alla votazione dell’intero articolo. Nel caso un emendamento aggiuntivo preveda la costituzione di un nuovo articolo, un nuovo comma o una nuova lettera questo sarà denominato “n-bis” in modo da non creare confusione nella numerazione. Si procederà poi, prima della votazione finale a un lavoro di coordinamento formale del testo. Per ogni tipologia di emendamento la discussione inizia da quelli più lontani dal testo a quelli più vicini. Spesso gli emendamenti sono seguiti da una motivazione sintetica riportata in calce.
Una volta presentati sarà compito del Presidente dell’Aula o della Commissione valutarne l’ammissibilità (la decisione non è appellabile.) Un emendamento è inammissibile qualora venga scritto male, o qualora venga presentato un testo emendativo estraneo alla materia del disegno di legge. Esiste poi l’improcedibilità che si ha quando un emendamento non presenta la copertura finanziaria, in questi casi non è possibile procedere alla discussione.
Al fine di ridurre il fenomeno dell’ostruzionismo e ridurre i tempi di approvazione si possono proporre degli emendamenti premissivi, così come previsto dall’articolo 85 del Regolamento della Camera, applicato in via interpretativa anche al Senato, ne è un esempio il cosiddetto “Supercanguro” servito per approvare l’Italicum. L’emendamento permissivo, viene posto prima dell’art. 1 del testo e di conseguenza votato prima di tutte le altre proposte emendative presentate, all’interno dell’emendamento premissivo vengono stabiliti i capisaldi del testo, una volta approvato decadono tutti gli emendamenti in contrasto o vengono assorbiti tutti gli emendamenti simili presentati, per questo motivo si parla di preclusione e assorbimento.