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Metto qui il link alla lezione sulla Spagna di lunedì scorso che farà parte del programma di esame frequentanti:

https://www.radioradicale.it/scheda/710173/sanchez-e-puigdemont-le-difficili-convergenze-parallele

 

Ad integrazione del Manuale ripercorriamo rapidamente e molto sinteticamente, rinviando per i dettagli al testo, come la guida fornita dalla Camera ai deputati spiega il funzionamento della medesima nelle parti che abbiamo già studiato.

Ripropongo qui il link

https://bit.ly/48MGtKY

 

Prima però un’avvertenza: lunedì 18 faremo un’esercitazione in cui ciascun gruppo spiegherà in 10 minuti quali sono le caratteristiche fondamentali del proprio Statuto Camera e Regolamento Senato?

La griglia può essere la seguente, ma serve come ausilio, non è vincolante:

come è eletto il Presidente del Gruppo? Quali sono gli altri organi interni? Come sono regolati i diritti dei singoli? Sono previsti vincoli sui voti? Sono regolate forme di dissenso? Ci sono riferimenti al partito di riferimento? Trovate cose originali in questi testi che esprimono l’identità del gruppo?

 

Il testo parte anzitutto dal Regolamento, ricordandoci che esso è approvato a maggioranza assoluta; che è interpretato dal Presidente e che la Giunta predispone le ipotesi di modifica per l’Aula (p. 15).

Tratta poi degli organi cominciando dall’Assemblea (p. 16), passando al Presidente partendo dalle modalità di elezione (pp. 16-17) e quindi dei poteri di cui particolarmente incisivi sono quelli di interpretazione del Regolamento e sulla programmazione (p. 17).

Quindi dell’Ufficio di Presidenza composto oltre che dal presidente da 4 Vice, da 3 questori e 8 segretari, che predispone i bilanci e decide sui gruppi in deroga (p. 18).

La conferenza dei Presidenti è il luogo chiave della programmazione (p. 21).

Organo recente, sia pure ormai ventennale, è il comitato per la legislazione, che presidia sulla qualità della legislazione (p. 24).

Da segnalare che esistono alcuni organismi parlamentari non eletti direttamente, come l’Assemblea del Consiglio di Europa, a cui le nostre Camere inviano delega<ioni (p. 34).

Sulle prerogative parlamentari il Manuale è molto puntuale nel riproporci la distinzione tra insindacabilità (68.1 Cost.) e inviolabilità (68.2 e 68.3)  (p. 37).

Sulla programmazione parlamentare dell’Sula ci ricorda la distinzione tra programma, calendario e odg di seduta (pp. 39-40) e la regola chiave dei tre quarti a voto ponderato in Conferenza dei capigruppo, in assenza dei quali decide il Presidente (p. 39).

Sul numero legale, fissato alla maggioranza dei componenti ma computando come presenti quelli in missione si veda p. 44.

A pag. 77 il Manuale cerca di chiarire la differenza tra interpellanze (dove prevale il fine valutativo) e interrogazioni (dove prevale il fine conoscitivo).

A pag. 89 si parla delle funzioni tassative che ha il Parlamento in seduta comune, che ha anche un suo sito apposito

www.parlamento.it

Le pagg. 96-97 precisano i termini dei 3 emolumenti che ricevono i deputati: indennità, diaria, rimborso

A questo link potete leggere la guida per i senatori

https://bit.ly/3F9bvz0

non ripeto i concetti che sono sostanzialmente identici alla Camera, mi concentro solo sulle differenze più importanti che sono le seguenti:

 

L’elezione del Presidente del Senato si deve concludere entro la quarta votazione, grazie al ballottaggio tra i primi due del terzo (p. 5).

Si veda l’insistenza sui requisiti politici per costituire i gruppi (pp. 7-8)

C’è un’unica Giunta per le immunità e per le elezioni (p. 11)

Sul calendario (p. 12) in assenza di unanimità in Conferenza decide l’Aula a maggioranza.

 

A questo punto, una volta chiarite varie questioni sulla base dei Manuali per Camera e SEeato, torniamo al Cap. IV del Manuale MC utilizzandolo per alcune spiegazioni residue.

Il capitolo insiste inizialmente sulle caratteristiche ripetitive del nostro bicameralismo, che ne fanno l’aspetto più contestato del nostro sistema istituzionale. Peraltro gli scarsi elementi differenziali, giudicati anch’essi poco motivati, sono stati in larga parte eliminati (diversa durata, diversa disciplina delle astensioni, elettorato attivo). Vi è un largo consenso almeno di principio, specie dopo la riforma del Titolo V del 2001, sulla trasformazione del Senato in Camera delle autonomie, del resto anticipata come volontà da una norma transitori di quella riforma (p. 117).

Per ciò che concerne il Parlamento in seduta comune da segnalare in particolare la procedura per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica su cui, previso lavoro istruttorio della apposito Comitato bicamerale, si vota a scrutinio segreto in Aula a maggioranza assoluta (p. 125).

 

Sul Presidente di Assemblea si ricorda l’importante consuetudine per cui non partecipa al voto (p. 131). Vi è stata poi nel tempo una crescita del ruolo del Presidente della Camera anche in connessione ai poteri sulla programmazione a lui concessi nel 1997 (p. 133) per cui di norma la carica è assegnata al secondo partito della coalizione, mentre quella del Senato va ad un esponente del primo partito. Per garantirne l’autonomia i Presidenti di Assemblea non sono sfiduciabili (p. 135).

 

Si accenna poi alle Commissioni permanenti che però saranno tratte soprattutto quando parleremo della funzione legislativa. Qui si ricordi solo la sommaria distinzione delle sedi: legislativa (la C. fa tutto), referente (istruisce il provvedimento per l’Aula), redigente (una via di mezzo), consultiva (pareri ad altre) (p. 139). La composizione delle Commissioni deve essere proporzionale al plenum: dai i maggiori numeri questo alla Camera si può conciliare con la norma per cui ogni deputato può far parte come componente di una sola Commissione, mentre al Senato i gruppi più piccoli possono designare un proprio membro anche in 3 Commissioni (p. 140). Sono i gruppi che designano e che quindi, nel caso, possono anche decidere sostituzioni, anche per superare dissensi (p. 141).

In Commissione i Presidenti possono votare (p. 144).

Vi sono poi varie Commissioni bicamerali con compiti di indirizzo, vigilanza e controllo (p. 147). Particolarmente delicato è il Copasir, che sovrintende anche ai servizi segreti (pp. 148/151), su cui faremo un approfondimento particolare.

 

Nel Manuale Gl si sottolinea la norma transitoria della riforma del Titolo V che parlava di riforma del Senato e intanto adottava una soluzione transitoria fin qui inapplicata (pp. 158/159). Vi è poi il quadro aggiornato delle Commissioni dopo che al Senato sono state ridotte (p. 161) e vi è la spiegazione sul ruolo dei Comitati per la legislazione (pp. 168/169), Alle pagg. 184/185 sono poi spiegati gli organi di autodichia.

 

 

 

 

Lunedì 30 ottobre visita alla Biblioteca del Senato ore 18

 

 

Mercoledì 8 novembre presentazione libro di Salvatore Vassallo su Fratelli d’Italia con autore, Andrea Fabozzi e Emanuele Prisco

 

Lunedì 13 novembre presentazioni libri di Salvatore Bonfiglio e Francesco Clementi sul Presidente del Consiglio con autori e Emilia Patta

 

 

 

 

 

 

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