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Figlio di costituente, fratello martire legalita’, non usa slogan (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 19 FEB – “Garanzie, mediazione, laicita’” come “parole chiave” della sua cultura e del suo agire. E “la Costituzione come un progetto da realizzare”. Questi per la Civilta’ cattolica gli elementi per comprendere il valore della elezione alla presidenza della Repubblica di Sergio Mattarella, figlio di Bernardo, che partecipo’ alla Costituente, fratello di Piersanti, ucciso perche’ incarnava l’aspirazione alla “correttezza nella vita della Regione, e esortava continuamente ad avere le carte in regola”. A Mattarella la rivista romana dei gesuiti, le cui bozze sono riviste dalla segreteria di Stato vaticana, dedica un approfondito articolo firmato da padre Francesco Occhetta. Con Mattarella, – di cui Occhetta fornisce un ritratto che sembra rivelare apprezzamento anche per lo stile : “non comunica con slogan e non usa i social network; l’espressione del suo volo e il modo di camminare, inoltre, non fanno notizia; per capirlo, bisogna leggerlo o ascoltarlo con attenzione” – secondo Civilta’ cattolica “riprende ad ardere quella cultura del cattolicesimo democratico che sembrava essersi spenta con l’inizio di quella che convenzionalmente e’ stata definita la ‘Terza Repubblica’”. Di questa cultura l’articolo mette in luce il rapporto con Aldo Moro, Vittorio Bachelet, Roberto Ruffilli, Tina Anselmi e altri, per quanto riguarda l’aver avuto sempre “a cuore che l’articolazione dei poteri legislativo ed esecutivo fosse controbilanciata dagli organi di garanzia, come la Corte Costituzionale e i poteri affidati al Presidente della Repubblica, in modo che fossero finalizzati alla ‘crescita umana integrale della comunita””. Comunque Mattarella, ricorda la rivista citando Umberto Gentiloni, rifiuto’ la “logica del o di qua o di la’, in linea con il Ppi di Mino Martinazzoli”, e “l’operazione dell’Ulivo di Romano Prodi supera questa posizione: l’accettazione del bipolarismo, la nascita di un centro sinistra in cui i cattolici siano fermento”. Civilta’ cattolica segnala inoltre l’importanza per il presidente Mattarella della lotta alla corruzione, la sua esperienza internazionale vissuta come ministro della Difesa nel periodo della guerra dei Balcani, e la sua “testimonianza di una laicita’ matura, che non forza mai la ragionevolezza e la condivisibilita’ delle proprie conclusioni, in relazione a principi unilateralmente stabiliti come universali”. La sua elezione dunque, osserva Civilta’ cattolica, “riapre indirettamente anche all’interno del mondo cattolico italiano, quel dibattito sulla presenza e sul destino dei cattolici in politica, che non puo’ esauristi sul ‘come’ (partito unico o costruzione di un grande centro politico), ma sul ‘cosa’ e sul ”verso dove’ i politici credenti possono fare insieme, per difendere la democrazia e costruire l’Europa dei popoli”. (giovanna.chirri@ansa.it) CHR 19-FEB-15 14:03 NNNN
 
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