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Il senatore Quagliariello ha votato due volte sì alla riforma costituzionale e l’ultima volta non ha partecipato al voto. Ora da cittadino fa campagna per il No. Ha anche votato a favore dell’Italicum che ora critica in modo molto duro.

In politica può capitare di cambiare opinione, bisogna però ammettere di averlo fatto e darne le relative motivazioni che possono anche essere fondate. Mi sembra invece che il senatore Quagliariello non lo ammetta, ma sostenga che sarebbero in realtà cambiate le riforme: una posizione che non mi sembra obiettivamente sostenibile.

Nel corso di un dibattito odierno a Sky ho citato una sua frase durante la seconda lettura della riforma, quando il testo era già diventato identico a quello odierno, in cui elogiava il Ministro Boschi per aver ripreso nella sostanza il suo lavoro di predecessore con la commissione di saggi. Cosa a mio avviso giusta perché rispondente a verità. Quagliariello aveva lavorato molto bene da ministro e le riforme odierne sono a mio avviso  frutto anche del suo lavoro. Per questo dovrebbe rivendicarlo e non votare No.

Quagliariello, però, per sostenere la tesi che il suo No odierno non contraddirebbe il Sì di allora ha detto che non si può estrapolare quella frase dal contesto e che alla di là del voto espresso c’erano anche molti accenti critici nelle motivazioni. Trattandosi di un testo complesso è difficile limitarsi a votare Sì e non segnalare le criticità anche quando il giudizio di prevalenza è chiaramente positivo. Quindi a me non sembra una tesi fondata. Siccome però è stata fatta una critica di  correttezza per aver estrapolato una citazione allego al link successivo gli integrali dei suoi interventi, in modo tale che ciascuno si possa fare una propria personale opinione. Mi sono solo limitato a segnalare in giallo i passaggi a mio avviso più importanti.

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