La lezione di oggi è stata tenuta dalla dott.ssa Valentina Tonti, collaboratrice parlamentare della Vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta e presidente dell’Associazione italiana collaboratori parlamentari. Il ruolo di collaboratore parlamentare è di supporto alle attività del singolo senatore o deputato. Richiede competenze di organizzazione e comunicazione dell’attività dell’agenda del parlamentare. Le funzioni di un collaboratore sono: 1) supporto all’attività legislativa, “drafting” (stesura di un testo di legge); 2) studio e ricerca collegata all’attività parlamentare; 3) comunicazione, ufficio stampa, rapporto con le agenzie stampa, news media e social network; 4) organizzazione di incontri e convegni del parlamentare; 5) cura del rapporto col territorio e il collegio di elezione del deputato.
Esiste una notevole differenza tra il ruolo svolto dal collaboratore di un parlamentare di maggioranza (dovrà tenere un low profile per non interferire in modo negativo con l’attività del governo) e il collaboratore di un parlamentare di opposizione, che invece potrà e dovrà avere un ruolo più attivo. Diverso ancora è il lavoro del collaboratore di un parlamentare di un partito minore all’interno della maggioranza.
Un collaboratore parlamentare deve sempre rimanere aggiornato sui lavori delle camere. Molto utili sono i rispettivi siti internet dei due rami del Parlamento (senato.it e camera.it). È altresì molto utile la sezione “Ultimi atti stampati”. Infine, un ottimo motore di ricerca per tutti gli atti normativi è normativa.it. Vista la complessità del linguaggio giuridico è proprio il collaboratore ad occuparsi della stesura dei disegni di legge qualora il parlamentare non ne abbia le competenze. Un particolare ruolo di supporto al parlamentare lo si ha durante l’iter legislativo, dalla stesura, dalla presentazione degli emendamenti fino alla conseguente votazione secondo il criterio di precedenza degli emendamenti più lontani dal testo originale, giungendo via via a quelli ad esso meno distanti.
In Italia il ruolo di collaboratore parlamentare non è regolamentato. Ogni deputato ha un budget di €4000 per svolgere l’attività. Solo metà di questa cifra però ha l’obbligo di essere rendicontata. Per questo motivo il parlamentare spesso decide di utilizzare solo la somma rendicontata per pagare il collaboratore. Sia in UE che in molti altri Paesi membri la gestione delle risorse atte a finanziare i collaboratori avviene direttamente dalle camere senza passare dal parlamentare. In questo modo la categoria dei collaboratori è più tutelata. In Italia manca totalmente la trasparenza sui collaboratori.
Su sollecitazione degli studenti presenti è stata poi riferita la modalità di accesso al ruolo di collaboratore. La dott.ssa Tonti ha raccontato che non vi è un modo specifico per assumere questo ruolo. Spesso i parlamentari cercano nuovi collaboratori a inizio legislatura; in campagna elettorale, tra gli attivisti locali del partito. Nel caso di mancata rielezione del parlamentare non è automatica la riconferma del collaboratore anche se l’esperienza gioca un ruolo importante. Nel rapporto tra parlamentare e collaboratore è necessaria affinità sui temi di lavoro. È possibile collaborare anche se vi è una discrasia politica mentre è più difficile che vi sia una discrasia sui temi di lavoro.
Non vi è molta differenza tra un collaboratore di un deputato o di un senatore. Invece sussiste una notevole differenza tra collaboratore di un semplice parlamentare e un collaboratore di un ufficio di presidenza in quanto lo staff di quest’ultimo è molto più vasto. Generalmente un senatore ha un unico collaboratore. La Dott.sa Tonti, lavorando per l’ufficio di presidenza della Senatrice Lanzillotta, si occupa di un ambito specifico, il legislativo.
I collaboratori costituiscono uno dei tre ruoli tecnici fondamentali presenti nel Parlamento. Gli altri due sono i Funzionari Parlamentari (in diminuzione per sospensione dei concorsi) e il personale dei Gruppi Parlamentari (dipendono dalla legislatura).