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(9Colonne) Roma, 27 ott – “Questi ricorsi alle Corti di Appello sono sbagliati nel metodo e nel merito”. Lo afferma in una intervista a Repubblica il costituzionalista Stefano Ceccanti, già senatore del Pd, in merito alla mossa giuridica del Coordinamento per la democrazia costituzionale. Sostiene che “per sollevare una questione incidentale di fronte alla Corte costituzionale ci vuole un giudice che gli manda gli atti. I proponenti si rivolgono alle Corti di Appello perché hanno un ruolo nel procedimento elettorale. Ma in questo caso manca proprio il procedimento elettorale, non ci sono elezioni in corso”. Ma la sentenza sul Porcellum non fu innescata da un ricorso ad una Corte di Appello? “È vero, ma in quel caso c’erano delle elezioni in corso e quindi c’era il diritto del cittadino a chiedere la tutela dei suoi diritti di elettore. Oggi si presentano dei quesiti abrogative sull’Italicum ed è del tutto legittimo lanciare questa campagna con l’annuncio del ricorso alle Corti di Appello. Anche se, ammesso che si raccolgano le 500 mila firme, si potrebbe andare a votare nella primavera del 2017”. Sottolinea poi che “nella riforma c’è una norma transitoria che prevede di poter chiedere il giudizio della Corte anche sull’Italicum. Dunque se passa la riforma costituzionale è quasi sicuro che l’Italicum finisce di fronte alla Corte”. (red) 271020 OTT 15

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