A questo link il testo integrale del rapporto
https://bit.ly/3rQjaMQ
Ceccanti (Pd) Presentato il rapporto del Comitato per la Legislazione per i primi dieci mesi del 2021: sei punti su cui riflettere
di Stefano Ceccanti
Nel Comitato per la Legislazione abbiamo oggi presentato e discusso i il Rapporto relativo ai miei dieci mesi di Presidenza (gennaio-novembre 2021) che si può riassumere in sei punti, alcuni più positivi ed altri più problematici.
In primo luogo abbiamo chiesto e ottenuto di rilegificare le materie prima oggetto di Dpcm. Su questo aspetto il lavoro del Comitato è stato quindi molto efficace.
Secondo punto: il Comitato ha evitato il ricorso a fonti legislative lesive delle prerogative parlamentari, come anomale procedure di delegificazione
Invece il bilancio sulla terza questione, il cosiddetto monocameralismo di fatto, è stato molto negativo: il fenomeno sin qui non è stato arginato. Ci si può chiedere quanto esso possa essere considerato reversibile per autonoma iniziativa parlamentare e/o autodisciplina del Governo o quanto invece possa essere affrontato con una riforma costituzionale che, approfittando dalla prossima legislatura della nuova composizione ridotto delle Camere, possa affidare alcune prerogative al Parlamento in seduta comune e a Commissione riunite Camera-Senato.
Sul quarto punto, relativamente ai decreti ‘matrioska’,si è chiesto al Governo di motivare adeguatamente il ricorso ad essi, che però l’esecutivo ha spesso eluso. Il problema resta aperto.
In quinto luogo, sul Pnrr, si è cercato di indirizzare il Governo nella sua attuazione più sulla delega legislativa che sui decreti.
Infine, sul sesto punto, su tutte le ulteriori anomalie relative ai decreti, i componenti del Comitato hanno avanzato, durante il turno di presidenza, a latere dell’attività istituzionale, in vista dell’auspicata riforma regolamentare, alcune proposte per tentare di arginare e regolamentare il fenomeno. In particolare tutti i componenti del Comitato hanno presentato una proposta di riforma del regolamento della Camera volta ad introdurre, quale alternativa al ricorso alla decretazione d’urgenza, una forma di “voto a data certa”. Si tratta di una soluzione che non esclude una più ampia e complessa riflessione sull’eventuale revisione dell’articolo 77 della Costituzione in materia di decretazione d’urgenza, già all’esame della I Commissione che ha già approvato un testo base Baldino-Ceccanti.
E’ stato, comunque, un serio lavoro collegiale con pareri tutti approvati all’unanimità.
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