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Gli ucraini resistono all’ingiustificabile aggressione e con tutta probabilità resisteranno anche dopo la presa di Kiev.
E’ soprattutto questo fatto a provocare conseguenze evidenti: l’unità dell’Unione europea, della Nato e delle principali forze politiche su una linea di intransigenza, di sanzioni dure e di aiuto militare efficace, ben sapendo che a chi si autoescludesse da questo consenso sarebbe preclusa per anni la porta del Governo per slealtà verso il consenso tra le democrazie.
Lo spiegano bene soprattutto Molinari e Mastrolilli su Repubblica, Fabbrini sul Sole, Panebianco e Fubini sul Corsera.

Nonostante la necessaria prudenza diplomatica ed ecumenica della Chiesa sul piano globale, l’editoriale di Tarquinio su Avvenire spiega bene da che parte stia la Chiesa cattolica, specie quella sta in Europa e che si è storicamente riconosciuta nella scelta europea e atlantica, sulla scia dell’interventismo democratico di Maritain e Mounier. Su questo anche Bonini
https://comunitadiconnessioni.org/editoriale/la-guerra-in-europa/


Più prudente ma comunque chiaro anche il card. Hollerich
https://www.religiondigital.org/mundo/Cardenal-Hollerich-posible-desescalada-violencia-Iglesia-Papa-Ucrania-Guerra_0_2427657212.html

Sui riflessi interni che portano necessariamente pressoché tutti alla linea di intransigenza di Draghi e Letta (compreso Salvini che finirà per allinearsi sulle sanzioni dure) da leggere Sorgi su La Stampa, Napoletano sul Quotidiano del Sud e l’intervista del medesimo Letta ad Avvenire.

Sui profili militari Jean e Silvestri sul Quotidiano del Sud

Sui riflessi specifici sul centrosinistra Patta sul Sole e Conti sul Messaggero: inevitabile e feconda la convergenza di cultura politica degasperiana tra Letta e Renzi.

Sull’allineamento atlantico di Meloni da leggere Colombo sul Qn

L’inevitabile delegittimazione di Putin è e sarà sempre più evidente: su questo Veltroni sul Corsera, Minzolini sul Giornale, Mannocchi e Quirico su La Stampa. Ricordiamoci per quanti decenni risuonò in Occidente il verso di Ho Chi Minh: “Piuttosto morire che vivere servi” e allora non c’erano i social, usati benissimo da Zelensky.

Sui problemi interni di Putin in seguito all’intessa (almeno per lui) resistenza di Kiev Zafesova sul Qn e su La Stampa

Quantitativamente limitatissime le sacche pro putiniane a destra e a sinistra sui quotidiani, più presenti invece in Tv, anche incomprensibilmente in qualche corrispondente da Mosca del servizio pubblico.


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