Nell’impossibilità di farlo di persona, soprattutto con chi mi ha scritto sui social, ringrazio per gli auguri di compleanno di ieri.
Alcuni degli articoli dei giornali sono superati dai fatti, ossia dalla volontà notturna del centrodestra che parrebbe essere quella di una prova unilaterale di forza nella votazione di stamani, di un movimento distruttivo di Salvini contro il movimento costruttivo di chi vota in Aula esprimendo consenso soprattutto al Presidente Mattarella.
Tuttavia alcuni articoli presentano elementi destinati ad essere validi dopo il probabile fallimento di questa operazione.
Su mercati e Quirinale Barbera su La Stampa
Sulla spinta costruttiva trasversale dal basso (opposta al movimento distruttivo di Salvini) che individua in una conferma del Presidente Mattarella, o comunque in una candidatura analoga, la via l‘uscita positiva per tutti, e che avrebbe portato ieri Mattarella a 200 voti se il centrodestra non avesse bloccati circa 30 non ritirando la scheda, Sorgi, Magri e Geremicca, su La Stampa, Tito e Folli su Repubblica, Picariello su Avvenire, Fabozzi sul Manifesto, Ferla sul Quotidiano del Sud, Preziosi sul Domani.
Si veda qui anche Armaroli
https://beemagazine.it/montecitorio-come-mosche-in-bottiglia/
Si fa davvero fatica a credere che la Presidente del Senato accetti di essere protagonista di una disfida così lacerante (viene in mente il manzoniano “La sventurata rispose” per la monaca di Monza) o che l’abbia addirittura sollecitata, come scrivono alcuni, tenendo tra l’altro presente che dal 3 febbraio secondo una tesi (mi pare minoritaria) sarebbe lei a dover esercitare la supplenza del Presidente Mattarella. Franco Marini rinunciò a candidarsi per l’Assemblea Costituente del Partito Democratico quando era in carica alla Presidenza del Senato. Al di là di questo esempio di sensibilità forse eccezionale non si può affatto dire a priori
che i Presidenti delle Camere siano a priori imparziali.
Nel 2013 ho scritto questo testo sulla ingiustificata mistica dell’imparzialità che li circonda, anche a prescindere dalla realtà effettuale:
https://stefanoceccanti.it/i-presidenti-di-assemblea-parlamentare-e-la-mistica-dellimparzialita/
il cui passaggio chiave è questo:
“Gia’ queste notazioni sull’elezione dei Presidenti sarebbero sufficienti a ridimensionare la mistica dell’imparzialita’, ma ad esse se ne possono aggiungere altre sulle funzioni esercitate. Si tratta di Presidenti di assemblee politiche, con poteri monocratici significativi che si esercitano spesso in modo ultimativo e peraltro insindacabile in nessuna sede, spesso con parametri di decisione molto generici che comportano la gestione di negoziati politici (si vedano ad esempio le declaratorie di ammissibilita’ e la risposta alle richieste di voto segreto) con conseguenze rilevanti sugli equilibri di sistema.”
Speriamo comunque di essere smentiti a breve dai fatti e che almeno la Presidente del Senato si sottragga al movimento distruttivo di Salvini.
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