In Diario
  1. Il testo che propone il Pd sia per la Camera sia per il Senato è un sistema misto può essere definito in 3 lingue:

-uno in italiano,  “Mattarellum aggiornato” (è anche corretto nel merito perché il Mattarellum era a dominante maggioritaria)

-uno in tedesco, anche se non si riferisce affatto al sistema usato in Germania, ma a una variante conosciuta nel centro-Est Europa (usata però anche in Giappone e Messico e in tutto in circa una ventina di Paesi) come “sistema del fossato” (Grabensystem”) perché le due parti (proporzionale e maggioritaria) sono indipendenti nell’assegnazione dei seggi, tra di loro c’è un fossato (che invece non c ‘è nel tedesco dove il voto proporzionale è quello che guida tutto);

-uno in inglese: parallel system perché le due parti procedono in parallelo nell’assegnazione dei seggi.

 

  1. Dal punto di vista dell’elettore il sistema è semplice

 

Si presenta solo apparentemente come quello tedesco perché ci sono sia il candidato nel collegio uninominale sia liste bloccate corte (analoghe a quelle della legge Mattarella Camera con un massimo di quattro nomi stampati sulla scheda) le due parti che pesano 50 e 50.

Esso consente 3 delle 4 scelte possibili quando andiamo a votare per il sindaco e il consiglio comunale:

1-voti solo per una lista e il tuo voto si riporta automaticamente sul candidato uninominale sostenuto da quella lista;

2-voti solo per un candidato uninominale e quel voto non si riporta su nessuna lista perché essendovi almeno in astratto più liste collegate a quel candidato non si saprebbe a chi darlo;

3-dai due voti coerenti a un candidato e a una lista che lo sostiene.

Non sarebbe invece ammessa l’ipotesi 4, il cosiddetto splitting, consentito anche nel tedesco: voto un candidato uninominale e una lista a lui non collegata.

 

  1. Per l’assegnazione dei seggi il sistema favorisce la creazione di una maggioranza

 

Nei collegi è eletto il candidato che arriva primo.

Nella parte relativa alle liste si entra con la proporzionale solo superando il 5%.

Il 50% di collegi uninominali e la significativa soglia di sbarramento favoriscono la crazione di una maggioranza anche se non la garantiscono.

Tuttavia a differenza dl vigente sistema Camera il testo è più flessibile perché con quello di oggi o la va (qualcuno arriva al 40% e prende il premio) o la spacca  (se nessun ci arriva c’è la proporzionale quasi pura con sbarramento al 3%. Qui invece una sovrarappresentazione di chi arriva primo c’è in tutti i casi.

Con i vincoli dati, dopo il referendum e la sentenza della Corte, è un sistema migliorativo sia per la formazione di una maggioranza sia perché evita le preferenze che nel voto politico sono la scelta più devastante.

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