La lezione di oggi è stata tenuta dal Dott. Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale di OpenPolis.it. Un osservatorio indipendente sulla politica italiana che ha come obbiettivo precipuo la verifica della trasparenza all’interno dei processi decisionali attraverso il metodo dell’open data.
La mission di questa piattaforma è quella di fornire informazioni al cittadino interessato, garantendo una piena trasparenza e un accesso ai dati in modo più ampio possibile.
Storicamente la pubblica amministrazione italiana è sempre stata restia alla condivisione di dati pubblici. Qualche innovazione è stata attuata dalla legge sulla trasparenza del governo Monti; tuttavia queste innovazioni hanno dei deficit di attuazione e non soddisfano pienamente il livello qualitativo delle 5 stelle degli open data (schema di valutazione della trasparenza a livello internazionale).
Un esempio particolare lo ritroviamo nelle dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari ove riscontriamo due problemi sostanziali:
- Documenti autografi scansionati contenuti all’interno di un pdf.
- Alberi di navigazione all’interno dei siti con troppi passaggi (siti camera e senato con 8 click necessari per accedere ai dati).
Openpolis ha condotto un’operazione di ripubblicazione di questi dati al fine di renderli più accessibili al cittadino all’interno della piattaforma di openpolis.it. Su questi sono stati creati degli indicatori di trasparenza ( indicatori di trasparenza patrimoniali). Da questi possiamo constatare che i parlamentari italiani forniscono informazioni scarse: solo il 20% di essi fornisce informazioni conformi agli standard internazionali di trasparenza.
Openpolis nasce 10 anni fa con l’intento di dare supporto ai cittadini nella comprensione delle attività politiche. Il primo progetto è stato istituire l’anagrafica dei partiti politici italiani. Da questi dati di base è stato possibile costruire altre sottosezioni, ad esempio sul genere o sulle key positions.
Con il progetto Openparlamento del 2009, Openpolis è approdata nell’analisi dei dati delle camere del parlamento. È possibile ora per i cittadini verificare la presenza effettiva dei propri rappresentanti attraverso il controllo delle votazioni elettroniche espresse in aula. A differenza del metodo di calcolo tradizionale che prevede per l’Italia, il conteggio dei presenti attraverso la firma a inizio seduta.
L’attività fondamentale di Openpolis è quella di rendicontare l’attività politica all’interno delle istituzioni per farne l’accountability. La miglior risposta all’antipolitica secondo il Dott. Smaldore è proprio la trasparenza. Più difficile è la rendicontazione dei lavori in commissione per la risaputa opacità della sua attività. Riassumendo con le parole del relatore, la commissione è come una “magic box da cui derivano delle decisioni senza che si sappia come sono state prese”. Alcuni parlamentari assieme ad Openpolis hanno contribuito alla stesura di un progetto di modifica dei regolamenti parlamentari denominato “Parlamento Casa di Vetro” per rendere il più possibile trasparente i lavori in commissione. Da notare che il concetto di trasparenza molto spesso viene confuso con quello di comunicazione, non è affatto così. Il relatore ha affermato come la diretta streaming costituisca un atto di comunicazione e non di trasparenza.
Un altro indicatore riguarda l’efficacia dei parlamentari, ossia quanto le proposte di un parlamentare vadano a buon fine. Al netto dei dati sono solo 100 i parlamentari che incidono nella loro attività, esistono parlamentari con un altissimo indice di presenza ma con un basso indice di produttività. Questa differenza si spiega con la diversa distribuzione dei ruoli in parlamento. Un’altra area di studio riguarda i municipi e la gestione dei bilanci di questi. Infatti con Openbilanci, Openpolis vuole puntare a ridurre i tempi di pubblicazione e comparazione di questi ultimi a livello nazionale. L’iter tradizione prevede un’attesa fino a tre anni per la pubblicazione dei bilanci da parte del ministero di competenza. L’intento di Openpolis è quello di ridurre drasticamente questo gap ricevendo i bilanci dei municipi in contemporanea con l’invio di questi al ministero. Permangono comunque delle difficoltà di analisi dei bilanci in quanto le trascrizioni dei bilanci delle partecipate non sono completi all’interno del rendicontazione dei municipi.