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Stalin e Duverger

Il 5 marzo 1953 muore Giuseppe Stalin. Il comitato centrale del Pcus emette un comunicato: “Cari compagni ed amici, il comitato centrale del Partito comunista dell’Unione sovietica, il Consiglio dei ministri dell’Unione sovietica, e il Praesidium del Consiglio supremo dell’Unione sovietica annunciano con profondo dolore, al partito ed a tutti i lavoratori dell’Unione sovietica che il 5 marzo alle 21.50 dopo una grave malattia è morto il Presidente del Consiglio dei ministri dell’Unione sovietica e segretario del Comitato centrale del Partito comunista dell’Unione sovietica, Joseph Visarionovich Stalin. Il cuore del compagno Joseph Visarionovich Stalin, ispirato continuatore della volontà di Lenin, saggio maestro e condottiero del Partito comunista e del popolo sovietico, ha cessato di battere…”. 

Cos’ Maurice Duverger nel 1980, “Gli aranceti del Lago Balaton”, spiegava la debolezza interna dello Stato socialista (non riconducibile solo ai limiti di una persona), che lo avrebbe condotto all’implosione

«Negli anni ’50, durante il periodo di governo dello stalinista Mátyás Rákosi, i dirigenti ungheresi decisero di coltivare piantagioni di arance sulle rive del Lago Balaton. Il lago ogni inverno si copre di uno strato di ghiaccio, anche se la sua ricchezza di acque riesce a mitigare i rigori del clima continentale, conferendo alle rive riparate dai venti del nord un aspetto un po’ meridionale. L’agronomo incaricato del progetto ebbe il coraggio civile di richiamare l’attenzione sul fatto che l’impresa era un’assurdità. Invano. In quanto interprete del materialismo storico, che diffondeva la verità scientifica, il Partito non poteva sbagliare. Quindi si piantarono migliaia di aranci importati con valuta preziosa. Naturalmente morirono. In conseguenza di ciò l’agronomo fu condannato per sabotaggio: non aveva del resto egli già dimostrato fin dall’inizio la sua cattiva volontà e la sua mancanza di fede criticando la decisione del Politburo?»

 

 

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